Età Moderna


Con la fine del medioevo il territorio venne suddiviso in grandi proprietà terriere, un processo che ebbe il suo culmine nel XIX sec. con la concentrazione delle tenute in poche mani. I fondi disponevano di casali rurali e talvolta di ville residenziali (villa Versaglia, castello della Crescenza). Ma, la diffusione della malaria e l’incuria, contribuirono ad impoverire le attività agricole, fino a quando lo Stato Unitario (fine XIX sec, primi decenni XX sec.) intervenne con ampie opere di bonifica (paludi di Baccano) che restituirono le campagne alla loro vocazione agricola. Inoltre, per la cura e l’alfabetizzazione della popolazione locale furono creati alcuni presidi sanitari e scuole rurali (borgo di Isola Farnese). Ma la storia agraria di questo territorio proseguì con le lotte dei braccianti contadini che si conclusero con un grande intervento riformatore della struttura fondiaria, condotto dall’istituto dell’Ente Maremma negli anni Cinquanta, che consistette nell’esproprio di vasti latifondi appartenenti a grandi proprietari e nella suddivisione in poderi assegnati ad ex-braccianti.

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Nel corso dell’età moderna, infine, si conservò l’antico sistema stradale delle vie Cassia e Flaminia che videro non solo il passaggio delle merci e delle popolazioni rurali, ma anche di artisti e letterati stranieri impegnati nel Grand Tour, un viaggio intrapreso per completare la loro formazione culturale visitando i luoghi più importanti della storia antica in Italia. Le loro suggestive descrizioni ci raccontano di stazioni di posta ed osterie incontrate lungo il viaggio, alcune delle quali si possono ancora apprezzare lungo le due consolari: posta di Baccano, osteria dell’Ellera, osteria de La Storta, osteria del Fosso lungo la via Cassia, osteria di Grottarossa, osterie di Prima Porta, casale di Malborghetto, osteriola del Fico, posta di Castelnuovo lungo la via Flaminia.


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