Territorio | |
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Coordinate | 42°07′40″N 12°30′00″E 42°07′40″N 12°30′00″E |
Altitudine | 250 m s.l.m. |
Superficie | 30,57 km² |
Abitanti | 8 641[1] (30-11-2015) |
Densità | 282,66 ab./km² |
Frazioni | Capanelle, Pontestorto, Montelungo, Tre Pontoni, Valleioro, Vallelinda |
Comuni confinanti | Capena, Magliano Romano, Monterotondo, Morlupo, Riano, Sacrofano |
Il centro di Casteluovo di Porto, che sorge a poche centinaia di metri dalla Flaminia, ha una storia analoga a quella di molti altri centri del Parco. Nasce come centro fortificato dei Capenati, più tardi diventa una colonia romana circondata da ville agricole e da cave di tufo. Viene menzionato per la prima volta in un documento ufficiale intorno al Mille, e nel corso del Medioevo cambia padrone più volte. Passa infatti dai Benedettini dell’abbazia romana di San Paolo fuori le Mura ai Colonna, ai quali viene sottratta più volte da Papi nati in famiglie rivali. Il borgo, che offre una piacevole passeggiata, si allunga a spina di pesce su un crinale. Lo si raggiunge traversando la Porta Maiori, fiancheggiata da un torrione del Trecento. In breve si raggiunge il castello edificato dai Colonna, e trasformato nel XV secolo in un palazzo decorato da affreschi della scuola dei fratelli Zuccari. La collegiata medievale di Santa Maria Assunta è stata ricostruita nel 1753-56 e conserva il Trittico del Salvatore, un’opera del 1501 dipinta da un artista della scuola di Antoniazzo Romano. Nella Collegiata, in un reliquario d’argento, si conserva il braccio di Sant’Antonino di Apamea, martirizzato sotto l’imperatore Costanzo. Una lapide sull’Albergo della 34 35 Borghi del Parco Castelnuovo di Porto Posta ricorda i lavori di ripristino della Flaminia fatti eseguire nel 1580 da Clarice Colonna Anguillara. L’elegante chiesetta della Madonna delle Virtù, sulla strtada che collega il borgo medievale alla Flaminia, è stata costruita nel 1672-74 dalla famiglia Degli Effetti. La chiesa dei Santi Agostino e Antonio Abate, che si affaccia sulla consolare, conserva invece un affresco della Vergine con il bambino (XVI secolo). Un affresco dello stesso periodo, nella piccola chiesa di San Sebastiano, mostra Castelnuovo di Porto circondata da paesaggi rurali. Materiali provenienti da scavi archeologici sono conservati presso l’antica Posta e in collezioni private. Frammenti di colonne e decorazioni sono murati in alcune case del centro storico. A Ponte Storto, sulla Via Tiberina, è un cimitero paleocristiano con loculi scavati nel tufo. Chi ama l’archeologia può visitare l’altopiano di Belmonte, che ospitava una colonia della città etrusca di Veio di cui restano tratti delle mura, una porta e una necropoli rupestre. Le rovine del borgo sono sorvegliate da una torre del Duecento. Il casale di Francalancia ha preso il posto di un campo di legionari romani e del borgo medievale di Villa Francula. Sul Monte Sant’Antonino sono i pochi resti di una chiesa altomedievale. A Fontanastasia sono i ruderi dell’abbazia di Sant’Anastasia in Cannetulo, fondata nel VII secolo e che ha dato il nome alla località. (Testo tratto da Parco di Veio – Guida ai Borghi e ai sentieri di Stefano Ardito – Iter Edizioni)