Nel Parco di Veio sono state segnalate 18 specie di rettili. Fra queste la più abbondante è il Biacco (Hierophis viridiflavus) un serpente non velenoso, frequente nelle campagne e nei giardini su terreni rocciosi e soleggiati, che se disturbato dall’uomo preferisce la fuga.
Nelle boscaglie e nei bordi
campo si possono incontrare la vipera comune (Vipera aspis) e il saettone (Zamenis longissimus). Rari, o addirittura da considerarsi quasi estinti, il colubro liscio (Coronella austriaca), il colubro dai riccioli (Coronella girondica) e il cervone (Elaphe quatuorlineata). Quest’ultimo è il serpente più lungo rinvenibile in Italia, tipico di boschi radi e soleggiati è protetto dalla Convenzione di Berna ed è citato nella Direttiva Habitat 92/43/CEE come specie che richiede una protezione rigorosa e la cui conservazione necessita di designazione di zone speciale di conservazione; segnalato nell’area del SIC “Valle del Cremera – Zona del Sorbo”, allo stato attuale risulta molto raro.
Altri importanti rettili legati ad ambienti acquatici sono la tartaruga palustre (Emys orbicularis), la biscia tassellata (Natrix tessellata) e la biscia dal collare (Natrix natrix), a questi si aggiunge la testuggine nord americana, specie estranea introdotta certamente dall’uomo, Trachemis scripta scripta.
Un rettile interessante è l’orbettino (Anguis fragilis), spesso scambiato per serpente in realtà è una lucertola che nel corso dell’evoluzione ha perso le zampe. Deve il suo nome alla capacità di spezzare la coda che rappresenta il 60% della lunghezza del corpo, lasciandola sul terreno per distrarre l’aggressore e riuscire a fuggire. Assai frequenti sono gli incontri con la lucertola muraiola (Podarcis muralis), la lucertola campestre (Podarcis sicula), il ramarro (Lacerta bilineata) e la luscengola (Chalcides chalcides) altro sauro con gli arti assai ridotti, quasi atrofizzati.
Due specie molto comuni nell’area mediterranea, con spiccate abitudini notturne e che frequentano le abitazioni, sono il geco verrucoso (Hemidactylus turcicus) e la tarantola (Tarantola mauritanica); animali veloci e agili sono ottimi arrampicatori e sono estremamente utili perché si alimentano di mosche e zanzare.
Una menzione particolare merita la testuggine di Hermann (Testudo hermanni), specie diurna in pericolo di estinzione, frequenta piccole macchie, arbusteti e frammenti boschivi presenti nell’area di Isola farnese.