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Nasce la Via Francigena del Sud: 900 km da percorrere a piedi tra Roma e Santa Maria di Leuca

 

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A Bari è stata ufficialmente votata la nascita di un nuovo cammino già denominato Via Francigena del Sud. Si estende da Roma a Leuca per un totale di circa 900 km.

L’Assemblea Generale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha riunito a Bari i 4 Paesi interessati dal noto itinerario (Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia) e ha ratificato un’estensione della tradizionale Via Francigena facendo partecipare al voto i 150 soci, tra cui anche i rappresentati delle regioni italiane che saranno interessate dal nuovo percorso (Lazio, Campania, Basilicata, Molise e Puglia).

E’ stato così approvato all’unanimità il nuovo tratto della Francigena che va da Roma a Leuca e che si unisce a quello già esistente. In questo modo, dunque, si potrà arrivare a piedi da Canterbury fino al tacco d’Italia. Un itinerario che percorre l’Europa da Nord a Sud e che complessivamente è lungo circa 3200 km!

Più nello specifico, il nuovo percorso parte da Roma e si dirige verso Terracina per poi proseguire internamente verso Teano, Alife e Benevento. Una volta che i camminatori sono giunti a Troia ci sono due possibilità: andare verso il Gargano e il Monte Sant’Angelo oppure dirigersi in direzione Bari. La parte finale del percorso passa per Brindisi e Otranto arrivando infine a Santa Maria di Leuca, la Finibus Terrae, il cui nome richiama la Finisterre del Cammino di Santiago.

Un totale di 900 km di storia, tradizione e territorio che camminatori più o meno esperti potranno conoscere e attraversare in circa un mese, accompagnati da una guida ufficiale (che sarà operativa nel 2020).

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Come ha evidenziato Angelofabio Attolico, responsabile tecnico della Via Francigena nel Sud per conto di AEVF e delegato di Regione Puglia:

“All’inizio ci siamo trovati davanti ad un numero sconfinato di strade è stato quindi preso come riferimento l’Itinerarium Burdigalense (333 d.c.) (si tratta del più antico racconto conosciuto relativo ad un itinerario cristiano scritto da un pellegrino anonimo, n.d.r).

Il lavoro da fare sul percorso, però, è ancora molto lungo dato che va montata la dovuta segnaletica e messi in sicurezza tutti i tratti del cammino. Si dovranno adibire anche strutture di accoglienza certificate. Per tutto questo, come ha dichiarato il direttore AEVF, Luca Bruschi, ci vorranno sei mesi.

La Via Francigena (Franchigena, Francisca o Romea) fa parte di una serie di vie antiche che, soprattutto dalla Francia, conducevano fino a Roma e poi proseguivano in direzione Puglia, dove pellegrini e crociati si imbarcavano per la Terrasanta. Ecco perché, parlando di questo percorso, si fa spesso riferimento a Gerusalemme e alla spiritualità.

Ancora oggi, come in passato, abbiamo l’opportunità di goderci un turismo lento e sostenibile grazie a questo e ai tanti altri cammini e sentieri che si trovano in Italia e in Europa.

Di che erba sei? Da Monterosi a Campagnano di Roma camminando sulla via Francigena

Di che erba sei? Da Monterosi a Campagnano di Roma camminando sulla via Francigena

Domenica 9 dicembre

Di che erba sei? Da Monterosi a Campagnano di Roma camminando sulla via Francigena

Organizzazione: Associazione Culturale Amerina

Alla scoperta delle erbe spontanee passeggiando lungo dei tratti dell’antica via Amerina fino ad arrivare alle cascate di monte gelato.

– Appuntamento: Monterosi parcheggio prospiciente la fermata Cotral

– Partenza ore 9.30 – durata: 7 ore compreso di pranzo al sacco

– Lunghezza: 8 km – difficoltà: media

– Abbigliamento/attrezzatura: abbigliamento e scarponcini da trekking, acqua, pranzo al sacco.

– Accessibilità: accessibile ai bambini dai 7 anni

– Biglietto: € 8,00 a persona + € 5,00 per copertura assicurativa (una tantum, valida per tutte le visite dell’Associazione Amerina presenti in calendario) – gratuito bambini e ragazzi dai 7 ai 15 anni

 Info e prenotazioni Franco De Santis 3358368618 entro le ore 13.00 di venerdì

La via Francigena alternativa

La via Francigena alternativa

QUOTA da 225 a 389 m
DISLIVELLO 250 m in salita, 230 m in discesa
TEMPO 3.15 ore
DIFFICOLTÀ E
SEGNAVIA 209, 209D, 209A, 209C e 209B

Spalle al borgo medievale. si percorre Viale Umberto I (cartelli per la Madonna del Sorbo e per l’Agriturismo Le Porcineta). Si sale per Via Belloni, si sbuca su Via Bassanelli e la si segue a destra fino a un bivio. Si scende a sinistra per Via della Madonna del Sorbo. Poi si piega a destra per Via delle Porcineta, che costeggia una zona residenziale. Dopo una curva si lascia a destra Via Magliano e si sale a un rettilineo. Sulla sinistra c’è un cancello con segnavia (296 m. 0,30 ore).
Lo si supera, e si segue la carrareccia dell’itinerario 4 (segnavia 209) verso il fontanile delle Porcineta (288 m. 0.15 ore). Si continua sui pascoli, si lascia a sinistra un paletto segnavia da cui il sentiero dell’itinerario 3 si arriva dalla Valle del Sorbo, e se ne raggiunge un secondo.
Si prosegue brevemente, poi si piega a destra e si scende in una valle erbosa. Dove la valle si chiude si trova un altro paletto, oltre il quale una carrareccia supera della fitta vegetazione e scende a traversare un fosso (210 m).
Si continua in piano. sì risale un valloncello, si oltrepassano delle querce e si sale al crinale di Monte Porcineta. Il sentiero aggira un vallone, poi scavalca altri due crinali separati da un vallone. Si scende a traversare un fosso, poi si risale a un fontanile asciutto e alla Via Formellese (228 m, 1 ora).
Oltre la provinciale si supera un cancello, e si piega a sinistra, parallelamente alla strada. Da un altro fontanile si piega a destra in un valloncello. Oltrepassati dei cancelli e una zona fangosa si sbuca in una conca di pascoli chiusa dai boschi di Monte Musino. Si sale fino al palo di una linea elettrica, e ricompaiono i segnavia. Si scende in una valle erbosa, si lascia a sinistra il sentiero dell’itinerario 8 (segnavia 209) e si entra in salita nel bosco seguendo i segnavia 209C. Sbucati su una carrareccia (segnavia 209A) si esce sulla panoramica vetta occidentale del Monte Musino (365 m. 0.45 ore). poi si scende a una sella (343 m) dove il viottolo principale piega a sinistra.
Si continua per un sentiero che rientra in salita nel bosco e raggiunge un terrazzo (370 m). Una deviazione a sinistra porta alla cima del Monte Musino (389 m), rivestita dalla vegetazione. Si scende sul ripido sentiero (segnavia 209D) che si abbassa tra grandi querce fino a uno slargo (271 m, 0.30 ore).
Lasciata a destra la strada dell’itinerario 7 si va a sinistra (segnavia 209B), si aggira un crinale, e si continua in piano nel bosco fino a sbucare (293 m) sulla provinciale da Sacrofano a Prima Porta. La si segue a sinistra, ci si affaccia sul centro, si sbuca sulla provinciale e la si percorre fino a Piazza XX Settembre (0.30 ore).

Galleria in realizzazione!

Da Formello a Isola Farnese – Variante per Tomba Campana e Ponte Sodo

Da Formello a Isola Farnese – Variante per Tomba Campana e Ponte Sodo

QUOTA da 85 a 272 m
DISLIVELLO 110 m In salita, 300 m In discesa

TEMPO 1,10 ORE
DIFFICOLTÀ E
SEGNAVIA 207 A, 208A, 208 e cartelli della Via Francigena 

Con questo sentiero alternativo si giunge a Isola Farnese guadagnando mezz’ora di cammino e si ha la possibilità di passare per la Tomba Campana   e il suggestivo Ponte Sodo.  Provenendo da Formello e diretti a Isola Farnese la biforcazione si trova in prossimità di Monte Michele. Si lascia la strada sterrata e si prende il sentiero in discesa (segnavia 207A). Dopo circa duecento metri sulla destra nei pressi di una radura si imbocca un sentiero che conduce alla Tomba Campana. Ripreso il cammino il tracciato segue per un tratto il persorso del torrente Valchetta. Giunti in prossimità di un campo si giunge a Ponte Sodo attraverso un sentiero che bisogna imboccare  dalla parte opposta inoltrandosi in un boschetto. Da qui si scende a Ponte Sodo attraverso un sentiero scosceso. Ritornati sulla carrareccia  e riprendendo il cammino verso Isola Farnese si supera un abbeveratoio e delle rocce e quindi più avanti un ponticello.  Si prosegue su un sentiero delimitato da una staccionata. Dopo una lunga salita si raggiunge l’altopiano di Veio. Si prosegue ancora per un tratto sul 207A. Invece di seguire ancora lo sterrato che corrisponde a vicolo Formellese e che dopo aver attraversato la via Formellese giunge in prossimità della Tomba dei Leoni Ruggenti  si gira a sinistra imboccando il sentiero che attraversa il pianoro (208A). Sulla destra troviamo il Decumano con i resti di un lastricato romano. Proseguendo la strada in pianura si giunge all’area archeologica di Campetti. Quindi si prosegue in discesa fino all’area archeolodica di Veio con il santuario di Portonaccio. andando a destra invece si prosegue per la cascata della Mola di Isola Farnese. Si attraversa il fosso del Piordo passando su un Ponte di legno. Più avanti, passato a destra il cimitero di Isola Farnese si giunge salendo a via dell’Isola Farnese. La Francigena prosegue a destra (segnavia 208) giungendo alla via Cassia e poi a La Storta. A sinistra invece troviamo Isola Farnese con il suo pregevole borgo.     
Da qui il bus ATAC 032 permette di raggiungere la Via Cassia e La Storta, con la sua stazione FFSS. Se si va a piedi fino a La Storta, per Via Isola Farnese e poi sul marciapiede della Cassia, occorrono altri 45 minuti. 

Da Formello a Isola Farnese

Da Formello a Isola Farnese

QUOTA da 20 a 225 m
DISLIVELLO 180 m in salita, 310 m in discesa
TEMPO 3.15 ore
DIFFICOLTÀ E SEGNAVIA 208 e cartelli della Via Francigena

La seconda semi-tappa della Francigena nel Parco di Veio si svolge in ambiente suggestivo. Anche se la città è vicina, si è a lungo immersi nell’antica bellezza della Campagna Romana. Traversate le valli a sud di Formello, si oltrepassa la Cassia Bis e si prosegue sulla strada sterrata del Monte Michele, a est del pianoro di Veio. Nell’ultimo tratto si aggira la città antica, poi si risale a Isola Farnese, gioiellino del Parco alle porte di Roma.   Si parte dalla piazza centrale di Formello (225 m), nella quale confluiscono Viale Umberto I e Via Roma.  Si entra nel borgo medievale, sorvegliato dal Palazzo Chigi (che ospita il Museo dell’Agro veientano)  e dalla chiesa di San Lorenzo. Si continua per Via Vittorio Emanuele II, si tocca la chiesa di  San Michele Arcangelo, detta di Sant’Angelo. qui recenti restauri operati dall’Archeoclub di formello hanno riportato ala luce interessanti affreschi.  Quindi si scende a sinistra per una scalinata. Si prosegue per la strada asfaltata e poi per la carrareccia (segnavia 208 e della Via Francigena) che costeggia il Fosso Pantanicci, superando un vecchio depuratore. Più avanti il tracciato scende al fondovalle, e poi continua a mezza costa accanto a una staccionata. Dove la valle finisce si sbuca (120 m) su una strada asfaltata (Via della Pietrarella di Monte Aguzzo) e la si segue in salita fino a un quadrivio (140 m) dove si scende a destra per Via del Prataccio. Lasciata a destra un’altra strada si sbuca su Via di Santa Cornelia (113 m, 1 ora). Qui si va a destra facendo attenzione al traffico, poi si piega a sinistra per Via della Selvotta, costeggiando il complesso della SS Lazio. Una salita porta al viadotto (108 m) sul quale si scavalca la Via Cassia Bis. Si prosegue tra ville affiancate poi si scende a un bivio (92 m) dove si piega a destra. Si sale costeggiando delle case fino a un quadrivio (107 m, 0.30 ore) dove si va a sinistra per Via Monte Michele. Si continua con percorso piacevole e panoramico, lasciando in basso a sinistra la necropoli etrusca di Monte Michele, e poi a destra la carrareccia  che porta a Isola Farnese toccando
il Ponte Sodo e l’altopiano di Veio. (vedi itinerario successivo).  Raggiunto il Casale Vacchereccia (123 m, 0.30 ore), affiancato da una pista di atterraggio per aeromodelli, si continua per una larga strada sterrata, affiancata da pini e da cui appare La Storta. A un bivio con segnavia si lascia a sinistra un tracciato che permette dievitare il guado. Poco oltre si scende a destra per una carrareccia, che piega a destra e poi a sinistra e scende al guado sul Valchetta (20 m, 0.30 ore). Si può passare su delle
pietre, o a sinistra mettendo i piedi in acqua. Si risale al Prato della Corte, ai piedi della Cittadella di Veio. La strada traversa su un ponte il Fosso Piordo e lascia a sinistra un campo sportivo. Una rampa porta a un bivio da cui si sale a destra a Isola Farnese (110 m, 0.45 ore). 

(tratto da “Parco di Veio – guida ai Borghi e ai sentieri” di Stefano Ardito. Iter Edizioni