Per prima cosa occorre ricordare che il Lupo è l’unico nemico naturale per i Cinghiali, nonché è specie protetta da normative nazionali e direttive comunitarie

Ad oggi nel territorio del Parco (circa 15.000 ettari) sono stati rilevati tre nuclei riproduttivi, ma nonostante la cospicua presenza i danni agli allevamenti segnalati all’Ente sono comunque risultati abbastanza sporadici, a riprova che il lupo si nutre prevalentemente di animali selvatici; certamente   il bestiame senza guardiania  è alla mercé del lupo e agli allevatori, come previsto dalla normativa, riceveranno un indennizzo per i danni subiti.

All’Ente non risultano casi di predazione su cani e gatti domestici e tanto meno il lupo, schivo e timoroso per natura può rappresentare un pericolo per gli esseri umani, infatti non risultano attacchi all’essere umano in Italia negli ultimi 200 anni, però non dimentichiamo che il Lupo come il Cinghiale è e resta un animale selvatico e come tale va trattato.

La tutela dei pascoli, degli allevamenti e quindi del paesaggio e degli ecosistemi tipici della campagna romana è uno degli obiettivi dell’area protetta.  Pertanto l’Ente Parco sta supportando gli allevatori attraverso un progetto sperimentale finanziato dalla Regione Lazio per la prevenzione dei danni, fornendo recinti anti lupo fissi e mobili e cani di guardiania specificamente addestrati.

Il Parco sta facendo un grande lavoro di campo per la raccolta dei dati avvalendosi anche del supporto di cittadini volontari ed appassionati e inoltre a supporto di questo lavoro ha avviato un protocollo di intesa con la LIPU e collaborazioni con Istituzioni scientifiche come ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e IZSLT (Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Lazio e la Toscana).

 

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