Il Moscardino nel Parco di Veio:  un piccolo roditore arboricolo potrà indicarci il  livello di integrità delle foreste del Parco

La perdita e la frammentazione degli habitat sono la principale causa del declino di numerose specie in Europa. Molte specie divengono vulnerabili all’estinzione quando, come conseguenza della frammentazione,  l’area di habitat idoneo a disposizione per una specie si riduce al di sotto di un determinato valore ed i frammenti di habitat residuo cominciano ad essere progressivamente più distanti ed isolati. Tra le specie particolarmente sensibili a tali trasformazioni vi è il Moscardino, un piccolo roditore arboricolo che vive  prevalentemente in piccoli gruppi sugli alberi e tra i cespugli. La specie è inserita come vulnerabile nella Lista rossa degli animali d’Italia (Bulgarini et al., 1998)

Il Moscardino costruisce su alberi e cespugli nidi rotondi con foglie e muschio, si arrampica con estrema facilità e si sposta principalmente di albero in albero attraverso rami contigui evitando di attraversare il nudo suolo dove sarebbe facile preda. Le trasformazioni del territorio ed in particolare la riduzione dell’estensione delle aree boschive ed arbustive e l’interruzione dei corridoi di collegamento espongono questo piccolo roditore al rischio di un progressivo isolamento in frammenti di territorio sempre più ridotti

Nel 2008 l’allora Agenzia Regionale Parchi (ARP) tenendo conto della funzione del Moscardino quale specie indicatrice dei processi di frammentazione forestale ha implementato una rete di monitoraggio che coinvolge diverse aree protette del Lazio per definire la distribuzione del Moscardino e correlarla con le caratteristiche di frammentazione delle aree forestali.

Il Parco di Veio ha aderito alla ricerca e pertanto ha installato le cassette nido per il monitoraggio della specie in aree boschive di estensioni diverse e con caratteristiche di isolamento variabili

Se le cassette si trovano all’interno di un bosco in cui è presente il Moscardino, questo con elevata probabilità vi realizzerà un nido al suo interno utilizzando foglie e pagliuzze. La colonizzazione o meno del nido quindi è indicativa della  presenza o assenza della specie nell’area

Il controllo periodico delle cassette consente di rilevare ogni anno il numero di nidi occupati e monitorare quindi la presenza della specie nel territori

L’elaborazione dei dati di distribuzione del Moscardino nei diversi lembi boschivi potrà fornire indicazioni utili a valutare lo stato di frammentazione del territorio del Parco ed ad individuare strategie ed interventi idonei a contrastare il fenomeno.