Nel Parco di Veio gli ambienti naturali, ricchi di boschi, torrenti e forre, si alternano con ambienti seminaturali plasmati nel tempo da un’attività agricola tradizionale di tipo estensivo, che ha consentito il permanere di un paesaggio diversificato e tuttora ricco di un patrimonio faunistico di pregio.
In particolare la componente avifaunistica stanziale e migratoria è varia e ben rappresentata sia da specie legate ad ambienti boschivi, come il picchio verde (Picus viridis), attualmente in incremento tendenziale grazie ad una gestione più conservativa degli ambienti forestali, sia da specie più strettamente legate a contesti agricoli, come l’averla piccola (Lanius collurio), per le quali, anche a livello nazionale, si rendono ormai necessarie maggiori attenzioni.
Una classe di vertebrati fra le più sensibili e purtroppo riconosciuta in declino in tutto il mondo è quella degli anfibi. All’interno dell’area protetta sono presenti diverse specie di rane (Rana italica) e rospi (Bufo bufo) e presso il Sito di Importanza Comunitario Valle del Cremera – Zona del Sorbo vive un anfibio particolarmente interessante presente solo in Italia, la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata) una specie tutelata dalla Direttiva Europea “Habitat” 92/43/CEE.
Passeggiando nel Parco si possono incontrare con una certa frequenza le tracce della presenza dell’istrice (Hystrix cristata), del riccio (Erinaceus europaeus) o del tasso (Meles meles), tutte specie che per il comportamento schivo difficilmente si rendono visibili. Certamente i mammiferi sono un gruppo faunistico che da sempre attrae il visitatore e fra questi, una presenza che non passa inosservata è quella del cinghiale (Sus scrofa), un abitante del Parco che suscita sentimenti contrastanti nella popolazione residente, i cittadini, infatti, sono divisi fra coloro che ritengono positiva la sua presenza e coloro che non accettano la coesistenza.